Agrigento, la Valle dei Templi e la Scala dei Turchi
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La città antica di Agrigento (Akragas per i Greci, ma Agrigentum per i Romani), occupava, in posizione panoramica stupenda, un altopiano dominato a nord da due colline che costituirono l'Acropoli (la Rupe Atenea e quella adiacente detta Colle di Girgenti) e chiuso, a sud, dalla Collina dei Templi. Su di essa, sono i resti di ben 7 dei 10 templi e più, che ci rimangono di questo glorioso centro della Grecia in Sicilia.
Sull'alto della Rupe Atenea aveva preso posto un Santuario di Zeus, Atabyrios, e di Athena, Polias, divinità protettrici importate da Rodi. All'estremità orientale della Rupe, tutta una serie di monumenti notevoli: il Tempio di Demetra, il Santuario rupestre di Demetra e di Persefone, sacro al culto delle acque sgorganti da due grotte naturali.
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La necropoli romana di Agrigentum si estende sulle pendici meridionali della Collina dei Templi fino alla pianura di San Gregorio e comprende anche il settore noto fin dal 1899 come "necropoli Giambertoni" situato sul pendio sottostante il Tempio della Concordia immediatamente a Sud dell'ingresso della grande catacomba comunitaria detta Grotta Fragapane.
Le sepolture sono generalmente riferibili ad epoca imperiale (I-III sec. d.C.) anche se certamente alcune di esse, in particolare quelle facenti parte della "necropoli Giambertoni", sono state riutilizzate in epoca paleocristiana (IV-VI sec. d.C.). Le tipologie funerarie attestate sono le tombe a fossa scavate nella terra, a cassa in pietra locale con copertura contrassegnata da stele a colonnina e i recinti sepolcrali forse destinati a famiglie.
Da quest'area proviene il sarcofago marmoreo di fanciullo decorato a rilievo con scene raffiguranti la nascita, vita, morte e compianto del piccolo defunto (II sec. d.C.).
Tra le sepolture della necropoli si distingue il monumento conosciuto come Tomba di Terone, che deve la sua denominazione ad una erronea tradizione e che non ha alcuna relazione con Terone, il tiranno di Akragas vincitore sui Cartaginesi a Himera nel 480 a.C. l'edificio consiste di due parti sovrapposte: in quella inferiore, costituita da un podio di forma quasi cubica con cornice modanata, vi era la camera sepolcrale, mentre la parte superiore era a forma di tempietto con colonne angolari di stile ionico sorreggenti una trabeazione dorica (restano l'architrave e il fregio di metope e triglifi) ed era decorato su ogni lato da una finta porta. Al di sopra è ipotizzabile l'esistenza di un terzo elemento, forse con terminazione a obelisco. I raffronti tipologici per l'edificio vanno ricercati nei sepolcri monumentali peculiari dell'area dell'Africa settentrionale, in particolare della Tripolitania, databili al II-III secolo d.C.
Fonti: Parco Valle dei Templi www.parcodeitempli.net